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Neuropsicologia dell’età evolutiva

Neuropsicologia dell’età evolutiva

Negli ultimi anni stiamo assistendo ad un grande sviluppo della Neuropsicologia (una branca della psicologia) e nello specifico della Neuropsicologia dell’età evolutiva.

Numerose scoperte in questo ambito ci hanno, e ci stanno, fornendo “una finestra e una chiave” per poter comprendere e studiare cosa accade nel bambino sin dal periodo fetale, e cosa e come “pensa” la mente di un piccolo essere umano (studiando così l’ambito cognitivo e comportamentale del bambino). Un argomento estremamente affascinante.

Queste conoscenze possono essere una grande risorsa collettiva ma soprattutto una grande risorsa se applicate nell’educazione e nella genitorialità.

La Neuropsicologia dell’età evolutiva trova un’applicazione nello sviluppo fisiologico del bambino, ma anche in campo patologico.

Il neuropsicologo dell’età evolutiva è uno psicologo specializzato, che si occupa di:

  • Valutare i vari aspetti del funzionamento del bambino (ad esempio profilo di apprendimento, abilità di adattamento, qualità di vita, ecc.);
  • Restituire ai genitori una visione del funzionamento cognitivo generale del bambino, con l’obiettivo di evidenziare le aree di maggiore abilità e competenza, accanto a quelle di fragilità e criticità;
  • Progettare un percorso abilitativo e/o riabilitativo individualizzato, all’interno del quale possono integrarsi trattamenti cognitivi, logopedici e neuropsicomotori;
  • Prevedere un lavoro congiunto con la famiglia e la scuola, in quanto lo sviluppo del bambino è valutato all’interno del suo contesto di vita.

Le competenze di un neuropsicologo rispondono a diversi tipi di difficoltà del bambino e si dimostrano utile in presenza di:

  • Nascita prematura con conseguente ritardo nell’acquisizione delle principali tappe di sviluppo;
  • Ritardo del linguaggio e disturbo primario del linguaggio;
  • Difficoltà e/o disturbi specifici dell’apprendimento (dislessia, disortografia, disgrafia, discalculia);
  • Difficoltà attentive e deficit di attenzione e iperattività (ADHD);
  • Difficoltà a livello di funzioni esecutive (memoria di lavoro, inibizione e flessibilità cognitiva);
  • Funzionamento intellettivo limite e disabilità intellettive;
  • Sindromi genetiche;
  • Patologie neurologiche (ad es. epilessia);
  • Disturbi dello spettro autistico.

 

Specialista di riferimento: Dott.ssa Giulia Calore

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